In piena crisi energetica e preoccupati dalla possibilità di una impennata autunnale del virus, il cittadino spera di non dover abbisognare di cure ospedaliere, un augurio che si auspica a tutti ma i problemi giornalieri restano insieme alle lamentele di coloro che, purtroppo, ne hanno necessità. L'intervento sulla spesa sanitaria, alquanto ridimensionata negli ultimi anni, è un capitolo importante dei programmi elettorali e comunque andrà il voto occorrerà decidere la percentuale economica, rispetto al Pil, da destinare al Servizio Nazionale. La questione non si limita solo ai finanziamenti, occorre rivedere molte voci che sono motivo delle lamentele del pubblico: lunghe liste d'attesa, mancanza di infrastrutture, richiesta di maggior personale medico ed infermieristico. Per ognuna occorrono concrete e rapide decisioni attuando politiche preventive come, ad esempio, l’accesso ai corsi universitari di cui in molti chiedono venga abolito il numero chiuso e le relative prove d'accesso molto criticate per come sono articolate nei contenuti dei test, l'ultima prova ha visto solo uno su due superarla, privilegiando l'accesso al secondo anno per gli studenti che hanno dato prova di aver condotto un coerente percorso di studio nel primo anno.

Altro annoso capitolo riguarda la sanità privata, come e cosa decidere in merito è materia di dibattito politico, non da ultimo si discute anche del coinvolgimento del terzo settore fondamentale nell'assistenza dedicata al cittadino.  

Il Sistema Sanitario Nazionale condivide gli stessi problemi in tutta Europa, ogni nazione cerca di ottimizzare le spese ma la coperta si fa sempre più corta ad aggravare la situazione è anche l'allungarsi dell'età media della popolazione europea con relativo aumento delle spese sanitarie e di degenza dovute alle tipiche classiche malattie croniche che in alcuni casi, vedi il diabete, colpiscono i più giovani e non solo gli anziani.

In Germania, ad esempio, causa costi energetici, si pensa di tagliare 400 milioni di euro ai medici della mutua, proposta subitamente avversata dalla categoria alla quale, oltre i tagli, si chiede un maggiore sforzo professionale a monte di una sensibile riduzione di introiti. Nel frattempo, i letti di terapia intensiva negli ospedali tedeschi sono diminuiti da 28.000 a 22.000 e buona parte di medici ed infermieri hanno fatto richiesta di cambiare reparto.

Al cittadino si deve però rivolgere il consiglio di una maggiore attenzione a praticare un corretto stile di vita e lo si può fare con ottimi risultati iniziando da una sana dieta alimentare. Un sano vivere è un segno di responsabilità personale che porta beneficio a tutta la società alleviando sensibilmente il peso della spesa sanitaria nazionale.