Il 5 febbraio del 1992 durante la Presidenza del Consiglio dei Ministri di Giulio Andreotti, il Parlamento introdusse la Legge 104, conosciuta come caposaldo delle agevolazioni, benefici e tutele alle persone con disabilità ed ai loro caregiver cioè coloro che si prendono cura in un ambito domestico di un altro soggetto, completamente o parzialmente non autosufficiente, o disabile definendone l'assistenza: in genere si tratta di familiare di riferimento.

Da oltre trent’anni questa legge consente a chi si trova in una condizione fisica o psichica tale da arrecare una situazione di svantaggio, di poter invece essere tutelata ed avere alcuni benefici e non solo di natura economica che possono ri-equilibrare gli svantaggi connessi alla disabilità.

In merito ai benefici disciplinati dalla Legge 104 occorre fare una distinzione tra le ipotesi previste dall’art. 3, comma 1, che disciplina la disabilità ordinaria e l’art. 3, comma 3, la disabilità grave.

Soltanto a questa seconda categoria la legge riconosce la possibilità di usufruire dei cd permessi lavorativi da dividersi o in 3 giorni al mese oppure in 2 ore di permesso al giorno.

Nel corso degli anni, la Legge 104 non ha subito interventi di modifica tranne che per alcuni aggiornamenti interpretativi da parte dell’Agenzia delle Entrate o dell’Inps sui diversi ambiti di applicazione della legge stessa.

Con lo scoppio della pandemia nel marzo 2020 e la legislazione emergenziale prevista dal Decreto “Cura Italia” il Governo ha aumentato i giorni dei permessi retribuiti concessi sia alle persone con disabilità, sia ai loro caregiver da 3 a 12 giorni al mese.

Ovviamente, tale misura è stata pensata per far fronte ad un periodo particolarmente difficile per l'Italia ed in particolare, per i soggetti con disabilità.

Tali modifiche verranno reiterate dal Governo Draghi per il 2022?

Se e come questo beneficio potrà essere esteso nel 2022 non è dato sapere, ma tutto dipende dalla decisione del governo guidato da Mario Draghi se estendere o meno lo stato di emergenza, per il momento si tratta solo di indiscrezioni su cui vi terremo aggiornati.

Misure attuate con il Governo Draghi.

In riferimento al lavoratore disabile possiamo segnalarvi la normativa del 24 settembre 2021, n. 133, conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 agosto 2021, n. 111, recante misure urgenti per l'esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti la quale tra le misure relative ai lavoratori e in relazione ai permessi retribuiti stabilisce che è stato introdotto il principio per cui l’assenza da lavoro è equiparata a ricovero ospedaliero.

Questa situazione può verificarsi qualora il lavoratore con disabilità debba necessariamente tornare al lavoro in presenza senza poter invece usufruire dello smart-working e soltanto in ordine alla sua posizione personale di invalido e non di caregiver.

Anche sul punto e visto il perdurare della pandemia da Covid-19 si attendono interventi governativi, atti a tutelare le persone fragili da assistere così da permettere anche agli accompagnatori di usufruire dello smart-working in relazione all’assistenza prestata al disabile, che molto spesso è un genitore anziano.