Tutti noi ricordiamo il periodo più buio del Covid quando, per la sicurezza sanitaria, fummo costretti a restare in casa. Ogni manifestazione venne soppressa, le piazze, svuotate da comizi, sagre, mercati, concerti apparivano inusuali lande desolate, devitalizzate dall'essere il cuore pulsante di ogni città e paese italiano. Erano tempi riempiti, paradossalmente, solo da assordanti silenzi.
Tutti noi abbiamo vissuto un tempo di assenza: dal lavoro, dalle incombenze quotidiane e sopratutto dall'affetto dei nostri cari per non dimenticare chi ha vissuto in prima persona la tragedia del lutto.
Questo spazio vuoto incluse in sé anche le piazze del 1° Maggio da sempre centro delle sue manifestazioni. Questo periodo di vuoto ha dato modo a noi della F.I.A.P. di riflettere su questa giornata che ci apprestiamo a rivivere a Napoli, in Piazza Plebiscito, insieme agli amici della Confsal ed a tutte le sigle che rappresentano i diritti dei lavoratori, dei pensionati e di tutte le categorie sociali. Superata l'emergenza Covid, non è passata l'incertezza e la paura oggi dovute all'inflazione, alle incertezze economiche legate alle recenti crisi geopolitiche e climatiche ed allora può sorgere la domanda se il 1° Maggio riveste ancora un valore concreto.
Il dato di fatto è che il cittadino, in certo qual modo, ha l'occasione di riprendersi questo spazio senza perdersi in polemiche astratte ma sapendo portare, attraverso la voce delle rappresentanze sindacali, le sue perplessità ed incertezze con riflessioni idonee rivolte alla classe politica.
Nella giornata del 1 Maggio, qui il senso del rinnovamento di questa festa dei lavoratori, ogni riflessione condivisa in piazza può diventare un proposito da coltivare, senza indugio, già dal giorno dopo altresì risulterà estemporaneo se privato della volontà di affrontare le odierne e future difficoltà sociali ed all'esternazione di alcuni giornali sul perché gli italiani non scendono in piazza a protestare si potrebbe rispondere che occorre, in primis, ascoltare i corpi intermedi che rappresentano con il loro operato sindacale, gli uffici di Caf e Patronato, l'azione del volontariato ogni giorno rispondono, tutti, ai bisogni dei cittadini.
Ha dunque ancora un senso il 1° maggio? Partecipare in prima persona, significa esercitare quel principio di democrazia che il nostro paese garantisce con la sua costituzione e quindi per noi ha un senso esserci e la F.I.A.P. ci sarà.
|