Riforma pensionistica, incremento del lavoro, tutela dei giovani. Questi i punti salienti che dovrà affrontare il governo nell'imminente futuro affinché i grandi problemi non divengano irrisolvibili.

Con il superamento della Legge Fornero i sindacati si auspicano la differenziazione per i lavori usuranti, ampio dibattito è in corso in questi giorni, ancora equiparati alle restanti professioni, in modo da permettere l'ingresso al mondo pensionistico con un certo anticipo. Sappiamo della stretta relazione tra mondo pensionistico e mondo del lavoro ma occorrono nuove strategie in quanto l'ingresso al mondo lavorativo avviene con significativo ritardo e con un'alta percentuale di precariato. Sorgono allora due interrogativi: come garantirsi una pensione dignitosa? come provvedere ai bisogni quotidiani, alla famiglia, all'acquisto di un'abitazione se privi di entrate economiche continuative? Per tali motivi si andranno a negoziare formule di garanzia atte a tutelare il futuro pensionistico dei nostri giovani.

Per il prossimo futuro occorrerà inoltre distinguere nelle voci di spesa nazionale quelle assistenzialistiche dalle previdenziali, motivo per cui riceviamo continui richiami dalla UE.

Dunque, sistema pensionistico e sistema lavoro necessitano di adeguate riforme. Occorre incrementare la forza lavoro, seguire linee di sviluppo intuendo la direzione che il Paese dovrà prendere tra cui la tanto nominata ma poco attuata lotta all'evasione che, ancora oggi, non vede significative risoluzioni. Si lamentano, ad esempio i lauti introiti, di multinazionali come Google a monte di zero tasse versate così come ci s'interroga se è eticamente corretto produrre in Italia potendo amministrare l'azienda all'estero in paesi dove la tassazione è minore. Tutte domande che attendono risposte ma ve ne è una che secondo noi è alla base di tutti i progetti futuri: come avviare future riforme e piani di sviluppo con una crescita demografica pari a zero?

Il futuro è più vicino di quanto ci si immagini, potendo avere una crescita demografica significativa nell'arco di vent'anni si getterebbero le basi di una reale crescita del Paese ma qui il serpente si morde la coda alla luce del fatto che la natalità zero è dovuta, tra l'altro, alle reali difficoltà per le giovani coppie di trovare una minima stabilità economica. Riuscire nell'intento, invertire la rotta, significherebbe tra l'altro sgravare i pensionati dal ruolo di interpreti attivi di un welfare familiare con cui sopperire alle mancanze di quello nazionale.