Dopo la caduta del governo Draghi ci apprestiamo al voto di settembre in un ennesimo periodo critico per il Paese stretto tra le difficoltà socio-economiche aggravate dalla guerra in Ucraina. L'impennata dei costi energetici e delle materie prime si stanno rivelando per le famiglie ed il mondo del lavoro motivo di repentina recessione del potere d'acquisto con i cittadini in attesa, al di là del risultato delle urne, venga posto un limite alla pioggia di aumenti. Le forze parlamentari sono ben consce del malessere che aleggia e cercano di provvedervi prima delle votazioni timorosi che il partito dell'astensionismo, anche in questa tornata elettorale, raccolga il maggior consenso.

Che fare di fronte all'erosione del risparmio o alle speculazioni mosse sullo scacchiere finanziario internazionale verso il nostro Paese? Parafrasando il gioco degli scacchi, il pedone è il pezzo numericamente maggiore ma tatticamente più debole, una condizione molto simile a quella dei pensionati e delle fasce sociali più in difficoltà a cui si stanno aggiungendo significative percentuali del ceto medio, spina dorsale del paese, sempre più in affanno.

Senza entrare nel merito dei perché si possono osservare due macro orientamenti: da un lato si vorrebbe uno Stato ancor più decisivo in tema di sussistenza ma al contempo capace di estendere la sua decisionalità in materia finanziaria affiancata da un efficace sistema di controllo fiscale. Uno Stato-impresa capace di rilanciare il paese prendendosi cura, al contempo, del cittadino. Dall'altro si vuole invece l'esatto contrario: ridurre l'azione statale, soprattutto il reddito di cittadinanza ritenuto fallimentare, alfine di destinare maggiori capitali alle imprese per imprimere una significativa accelerazione alla crescita del paese garantendo maggior occupazione a fronte di una riduzione della pressione fiscale grazie all'introduzione di una modulata flat-tax.

Come si pone il sindacato di fronte a questo scenario?

Un sindacato autonomo come la FIAP che tutela la categoria dei pensionati e che attraverso l'opera dei CAF e dei Patronati svolge un servizio di intermediazione, non potrà che ribadire l'importanza di questo ruolo grazie all' esperienza acquisita in decenni di prossimità con il cittadino, sostenendolo e supportandolo nelle richieste da avanzare.